È allarme trasporti dopo la prima ondata di gelo che ha colpito l’Italia nei giorni scorsi. A Roma i maggiori disagi. Treni bloccati per ore con forti ripercussioni sul traffico ferroviario nazionale. Il ritardo medio comunicato da Trenitalia è stato i 2 ore. Ma ci sono stati picchi di 5 ore. Alcuni treni sono stati soppressi e lasciati in sosta a Roma Termini.
In caso di situazione di emergenza, il piano di intervento previsto dagli enti addetti al trasporto ferroviario prevede la riduzione graduale di convogli. Alcuni treni ad alta velocità in arrivo da Milano e dal Nord Italia sono stati bloccati nello scalo ferroviario romano di Tiburtina. Non vi è stata indicazione sui tempi di ripristino.
C’è da chiedersi come mai nel 2018 bastano un po’ di freddo e un po’ di neve a mandare in tilt il trasporto ferroviario. Il Centro Italia è soggetto al gelicidio. Quando la temperatura del suolo è di poco inferiore allo zero e in quota ci sono correnti più calde l’umidità invece di cadere sotto forma di neve rimane allo stato liquido e gela non appena tocca terra.
Rete Ferroviaria Italiana assicura con una nota che da tempo è stato quasi portato a compimento il riscaldamento delle vie di trasporto ferroviario. Di sicuro l’innovazione è notevole, eppure non riesce a tenere botta in situazioni come questa. Per sciogliere il gelo sui cavi non è bastato il sistema di riscaldamento della linea di contatto tramite cortocircuito.
Come è facilmente prevedibile, sono molti i pendolari e gli utenti che hanno manifestato e protestato per le conseguenze di quella che si è rivelata una vera e propria emergenza, seppur largamente prevista. Trenitalia e Italo, le due principali società di trasporto, hanno fatto sapere che saranno disponibili a rimborsare fino all’intera somma.
In caso di rinuncia al viaggio per evidenti motivi di sicurezza è previsto infatti il rimborso integrale del costo del biglietto. Lo stesso se il ritardo è stato superiore alle due ore (Italo) o alle tre ore (Trenitalia). Negli altri casi, il rimborso è del 50%.