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Riforma pensioni 2017: i possibili scenari dopo le dimissioni di Renzi

Riforma pensioni 2017: i possibili scenari dopo le dimissioni di Renzi

La riforma pensioni rappresenta uno dei punti cardine della prossima Legge di Bilancio, la cui approvazione potrebbe subire delle battute di arresto per via delle dimissioni di Matteo Renzi in seguito al risultato del referendum costituzionale di ieri.

Pensioni 2017: gli occhi puntati sul nuovo pacchetto

Le dimissioni di Matteo Renzi arrivano forse nel momento meno opportuno per quanto riguarda la riforma pensioni, attesa da più fronti da diverso tempo. Il pacchetto in questione, inserito nella Legge di Stabilità, prevede l’introduzione dell’APE, l’anticipo pensionistico per chi vuole uscire dal mercato del lavoro tre anni prima del previsto grazie a un prestito ventennale, ma anche altre misure come l’aumento della quattordicesima l’ampliamento dei beneficiari dell’ottava salvaguardia degli esodati e la ricongiunzione gratuita dei contributi.

Pacchetto pensioni a rischio con le dimissioni di Renzi?

Sono in molti a temere che la riforma pensioni sia a forte rischio viste le dimissioni di Matteo Renzi. Questo tema è stato però già toccato prima delle consultazioni referendarie, per la precisione lo scorso 12 ottobre, quando Tito Boeri, il Presidente dell’INPS, ha portato in evidenza i pericoli che avrebbe potuto incontrare il percorso della riforma previdenziale in caso di vittoria del NO.

La situazione, purtroppo, si è realizzata. In un conteso con tali caratteristiche la riforma previdenziale e la Legge di Bilancio, che sono arrivate al Senato, potrebbero bloccarsi causando un gravissimo immobilismo al Paese e mettendo davanti a un panorama di totale incertezza molti contribuenti prossimi alla pensione o intenzionati ad avvalersi della flessibilità in uscita.

Approvazione della Legge di Bilancio: probabile l’affidamento a un esecutivo tecnico

Tra gli scenari possibili dopo le dimissioni di Renzi c’è la strada del governo tecnico – si cominciano già a fare dei nomi non ufficiali, in primis quello del Ministro dell’Economia Padoan – al quale spetterebbe l’approvazione della prossima Legge di Bilancio e quindi della riforma pensioni. Una situazione diversa, come già specificato, non è affatto auspicabile, in quanto potrebbe portare a uno stallo per nulla vantaggioso sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista economico.

Ridimensionamento della riforma previdenziale: ecco cosa potrebbe succedere

Come verrebbe ridimensionata la riforma pensioni con le dimissioni di Renzi? I cambiamenti principali potrebbero riguardare le misure che chiamano in causa uno sforzo congiunto tra istituti di credito e compagnie assicurative. Si parla quindi in primo luogo dell’APE, che potrebbe venire eliminato dall’elenco di opzioni del pacchetto pensioni, in particolare nella sua forma volontaria.

Da citare è anche il fatto che l’APE rappresenta un istituto fortemente voluto da Renzi per la concretizzazione della flessibilità in uscita e che l’ufficializzazione delle sue dimissioni rappresenta un ulteriore rischio per la sua stabilità.

Molta incertezza c’è anche per quanto riguarda gli importi relativi agli aumenti della quattordicesima.