Il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, in occasione dell’incontro con la Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo ha ribadito la ripresa in corso nell’Eurozona.
Secondo l’alto dirigente italiano la crescita è solida e robusta, distribuita omogeneamente tra i diversi settori dell’economia e nelle varie aree geografiche dell’Europa. Un dato migliore rispetto alle previsioni, mai come ora così positivo dopo la crisi finanziaria.
L’economia interna nello scorso anno è cresciuta del 2,5% grazie all’attività positiva dei consumi e degli investimenti dei privati. Tali aspetti positivi sono stati favoriti e sostenuti dagli effetti delle misure adottate dalla Banca Centrale Europea in termini di politica monetaria della Bce.
Nella sostanza hanno allentato significativamente le condizioni di finanziamento per le famiglie e le imprese, in particolare anche per quelle medio piccole. Sulla stessa scia, rafforza i toni dicendo che ora bisogna ambire a qualcosa di più grande per consolidare l’economia europea.
Tuttavia, sulla politica monetaria diventa più prudente affermando che è prematuro parlare di normalizzazione dell’euro. Nonostante il forte e incoraggiante slancio economico, riconosce che per il contenimento dell’inflazione della moneta europea servono pazienza e perseveranza.
Quando parla di volatilità dei mercati finanziari, con riferimento particolare al tasso di cambio, sembra rivolgersi alle recenti dichiarazioni dell’amministrazione Usa, pronunciatasi a favore di un dollaro debole. Dichiarazioni che hanno fatto apprezzare l’euro, rischiando così di aumentare l’effetto inflazione. Evidentemente poco gradite dalla Banca Europea. E poco convenienti per la competitività economica dell’eurozona, paradossalmente sfavorita dal dollaro debole capace così di risultare più attraente per i mercati.
Questo argomento secondo il presidente italiano merita particolare attenzione per le possibili implicazione sulle prospettive di medio termine di stabilità dei prezzi. Ecco, forse ance per questo ha pronunciato parole come pazienza e perseveranza in riferimento alla politica monetaria. Affinché l’inflazione torni a livelli tali da essere tenuta sotto controllo.