Le quotazioni dell’oro sono negative da molti mesi. La fase di ribasso del prezzo dell’oro dura da molto tempo, sorprendendo moltissimi analisti che, al contrario, avevano previsto una fase negativa decisamente più corta.
Ma quali sono i motivi di questo trend e, soprattutto, cosa ci possiamo aspettare dalle quotazioni dell’oro nei prossimi mesi? Dando per scontato che quelle che possiamo fare sono delle semplici considerazioni, fallibili al 100% in quanto nessuno ha la sfera magica che prevede il futuro, proviamo a ragionare e a fare il punto della situazione.
Per prima cosa va detto che l’oro è da sempre considerato un bene rifugio e, pertanto, da il meglio di se quando ci sono situazioni di difficoltà. Il motivo è molto semplice. Quando ci sono forti tensioni che rendono molto rischioso investire sui mercati azionari o valutari, molti investitori dirottano una parte dei propri capitali nei “porti sicuri” o “beni rifugio” come, appunto, l’oro.
Chi decide di investire in questa materia prima lo fa, solitamente, con un occhio al lungo periodo. Non è un caso se i grafici per monitorare la quotazione dell’oro in tempo reale sono quasi tutti impostati, di base, sui 12 mesi.
Fattori che potrebbero influenzare le quotazioni dell’oro
In questo momento la situazione dei mercati a livello internazionale appare ancora pienamente sotto controllo. I mercati appaiono stabili e non vi sono fortissimi trend ribassisti in atto. Pertanto sarebbe stupido aspettarsi, ora, un cambio di trend dell’oro.
Questo potrebbe accadere nel caso in cui ci siano forti segnali di rallentamento di una delle prime 2 – 3 economie del mondo. Quindi, occhi puntati su Stati Uniti e Cina. Gli Usa, al momento stanno mostrando i muscoli. L’economia è in forte crescita e non ci sono segnali apparenti di qualche difficoltà nell’immediato. Qualche problema, all’orizzonte, potrebbe arrivare dal debito pubblico, in crescita, e dal forte indebitamento degli americani. E questo, come abbiamo visto, potrebbe spingere le quotazioni dell’oro invertendone il trend ribassista che dura da ormai oltre 12 mesi.
Secondo una recente inchiesta pubblicata sul Wall Street Journal, infatti, ben il 14,6% delle società quotate sullo S&P sarebbero società non in grado di ripagare gli interessi passivi. Per dare un’idea dell’importanza del dato in oggetto e delle possibili ripercussioni su un bene rifugio come l’oro, basti pensare che nel 2007, ossia prima della grande recessione che ha sconvolto il mondo, eravamo circa al 5,7%.
Se sommiamo il deficit di bilancio degli Stati Uniti con il debito pubblico e quello delle imprese si arriverebbe ad un valore prossimo al 250% del prodotto interno lordo… ben il 25% in più rispetto al valore raggiunto prima della crisi del 2008.
Ma la storia ci ha già insegnato che, sebbene sia intelligente prendere atto di queste problematiche, da un punto di vista degli investimenti è sempre opportuno non anticipare i tempi.
Quotazione dell’oro: cosa aspettarsi
A questo punto la situazione, per chi vuole investire sull’oro, rimane molto delicata. Il consiglio è quello di continuare a monitorare il contesto internazionale ma di non muoversi, da un punto di vista operativo, prima che non ci siano segnali forti e inequivocabili di una possibile invertenza di trend. Il rischio, infatti, è quello di rimanere “incastrati” con posizioni aperte e in perdita.
La soluzione migliore, a nostro avviso, è quella di cavalcare il trend e non di cercare di anticiparlo. Qualora il prezzo dell’oro dovesse tornare a salire, adottando una tattica attendista si perderebbe una prima parte della salita, ma si eviterebbe il fortissimo rischio di andare in contro a delle perdite significative dovete, ad esempio, all’aver anticipato troppo i tempi.