C’è chi spera in una revisione delle disposizioni della riforma pensioni 2017 e chi invece ne teme una futura abrogazione. In entrambe le situazioni l’attuazione della Legge di Stabilità e le modifiche al sistema pensionistico italiano sono previste tra il prossimo gennaio e maggio 2017.
Riforma pensioni 2017 cosa cambia?
Maggiori critiche sono mosse riguardo la quota 41 dedicata ai lavoratori precoci, in questa circostanza si anticiperebbe il trattamento pensionistico di soli 10 mesi per gli uomini e di 1 anno e 10 mesi per le donne. Ma quali requisiti bisogna avere per ottenere la quota 41 secondo la riforma pensioni?
Riforma pensioni 2017 lavoratori precoci quali i requisiti?
Sicuramente i requisiti utili a beneficiare della quota 41 risultano particolarmente stringenti. Si definisce precoce il lavoratore che ha versato, anche in maniera non continuativa, contributi effettivi per almeno 12 mesi prima del compimento del 19° anno d’età.
Oltre a rientrare in questa definizione il beneficiario secondo la riforma pensioni 2017 deve aver versato 41 anni complessivi di contributi, nonché aver compiuto 57 anni d’età se lavoratore dipendente o 58 anni se autonomo, purchè si siano presentati tutti i requisiti entro la scadenza prevista, ovvero il IV trimestre del 2015.
Riforma pensioni 2017 precoci quali categorie?
Secondo l’articolo 1,comma 199 della Legge di bilancio 2017 il lavoratore precoce deve rientrare tra le categorie previste per l’Ape Sociale, ovvero:
- Lavoratore con almeno 30 anni di contributi e invalidità di almeno il 74%
- Lavoratore con almeno 30 anni di contributi che abbiano accudito per almeno 6 mesi un familiare con grave disabilità, coniuge o parente di 1° grado
- Lavoratore con almeno 36 anni di contributi e con 6 anni di vita lavorativa svolta con attività gravosa
- Disoccupato con almeno 30 anni di contributi che non percepisce ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi, il cui rapporto lavorativo sia cessato per licenziamento collettivo, per giusta causa o per risoluzione consensuale tramite procedura di conciliazione.
La riforma pensioni 2017 prevede che entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2017 venga aggiornato l’elenco delle mansioni lavorative particolarmente gravose, specificando le modalità d’accesso ma anche i criteri di priorità con cui verranno assegnate le pensioni anticipate.
Nel caso in cui il numero delle richieste di pensionamento anticipato fosse superiore alle disponibilità finanziarie si terrà conto dei criteri di priorità, saranno previsti almeno 360 milioni per il 2017, 550 milioni per il 2018, 570 per il 2019 e 590 milioni dal 2020.
Dalle ultime modifiche apportate con la quota 41 dalla riforma pensioni 2017 si è creato un profondo divario tra i lavoratori che rientrano nelle categorie elencate e i lavoratori che seppur precoci restano esclusi.
I lavoratori precoci esclusi potranno usufruire del beneficio istituito ovvero l’aumento del 50% dei contributi versati durante gli anni lavorativi precedenti alla maggiore età, ma esclusivamente ai fini del computo della pensione finale.