Cosa succederà dopo la sconfitta di Matteo Renzi al referendum costituzionale? Una domanda che si stanno ponendo tantissimi italiani, soprattutto quanti speravano di andare in pensione anticipata sfruttando le misure contenute nella Legge di Bilancio 2017. Vediamo quindi cosa succederà alla proroga dell’Opzione Donna e al pensionamento anticipato APE.
Riforma pensioni 2017: cosa succederà dopo le dimissioni di Renzi
Dopo che il premier Renzi ha presentato le dimissioni a Sergio Mattarella, è probabile che il Presidente della Repubblica nominerà a breve un Governo di Scopo, ossia un Premier con il compito di creare una nuova legge elettorale che consenta di andare al voto.
Oltre alla legge elettorale, il nuovo Governo avrà anche il compito di portare avanti la questione delle pensioni. Tuttavia l’approvazione della Legge di Bilancio 2017 spetterà a Matteo Renzi, a cui Mattarella ha chiesto di rinviare le dimissioni solo dopo l’approvazione definitiva della suddetta legge che deve essere approvata entro fine anno.
Per quanto riguarda le pensioni, quindi, non dovrebbero esserci problemi per quanto riguarda le misure presenti nella Legge di Bilancio, poiché per essere approvata nel giro di pochi giorni si presume che non subirà ulteriori modifiche.
Tuttavia in molti sperano che con il passaggio al Senato la legge venga modificata almeno in parte, in modo da estendere la Quota 41, che avrebbe interessato solo alcune categorie di lavoratori, ampliandola a tutti i lavoratori.
Pensione anticipata Opzione Donna: il Ministro Boschi si batterà per le lavoratrici
Per quanto riguarda invece la proroga dell’Opzione Donna, il Ministro Boschi ha dichiarato che si batterà per la riforma pensioni e affinché il governo abbia un occhio di riguardo nei confronti delle lavoratrici. La speranza quindi è che il nuovo Governo porti avanti le misure per il pensionamento anticipato.
Tuttavia è bene ricordare che la priorità per il Presidente Mattarella è la legge elettorale, quindi è possibile che fino alle prossime elezioni tutte le energie del parlamento potrebbero convergere solo su questa lasciando in secondo piano la riforma delle pensioni.
Per il momento pare che il nome più accreditato per diventare il premier del Governo di Scopo sia quello del Ministro Padoan, economista che gode delle stima sia del Capo dello Stato che dell’Unione Europea. Padoan quindi potrebbe essere la scelta migliore perché rappresenterebbe il connubio ideale per far convergere la fiducia del Parlamento italiani che al momento è tra i più divisi e frammentati della storia del nostro Paese.