Il Partito Comunista cinese ha proposto l’abolizione della norma della limitazione dei 2 mandati presidenziali. L’annuncio è stato dato dal Comitato Centrale. La proposta verrà discussa a marzo 2018. Tale misura è valida da decenni e per anni ha garantito ricambi al potere, dai tempi di Mao.
Nella giornata di domenica 25 febbraio 2018 il congresso ha proposto di fatti il cambiamento della costituzione cinese per l’abrogazione di quella legge. Una mossa che garantirebbe potere assoluto al presidente, l’attuale Xi Jinping e sconvolgerebbe la gerarchia istituzionale cinese.
In molti hanno già pensato ad un “regno” di Xi o al Nuovo Imperatore. Sarebbe di certo una svolta epocale. Che, come accennato all’inizio, non si vedeva dai tempi di Mao e che potrebbe far rivivere il mito del culto della personalità.
L’annuncio ha suscitato molte polemiche come era facile prevedere. In particolare, sono da segnalare le reazioni che hanno avuto i dissidenti cinesi sul web e sui canali social della rete cinese. Gli utenti di Weibo, il social network più diffuso in Cina, si sono resi subito conto che la censura è stata messa subito in atto.
Non è stato possibile infatti aggiornare il profilo per esprimere il proprio dissenso. Oppure era impossibile cercare sul web argomenti legati a ricerche del tipo “governare due mandati” o scrivere frasi come “non sono d’accordo”. Nelle ultime ore pare che siano stati censurati pure simboli e lettere che hanno a che fare con i numeri.
Senza scoraggiarsi e prendendo con ironia la faccenda (per il momento) gli utenti della rete e del social network si sono divertiti nell’associare la figura del presidente Xi a quella dell’orsacchiotto animato Winnie Pooh, in diverse pose e atteggiamenti. La didascalia fa effettivamente ridere, se si pensa al modo che hanno utilizzato per aggirare la censura: “Trova la cosa che ami e incollatici”.
Ci si chiede quale sarà il ruolo del presidente attuale, che ha gestito con fermezza l’andamento e gli investimenti dell’economia cinese, il regime ideologico e la censura degli ultimi anni. Qualcuno ha già ironizzato, neanche troppo forse, dicendo che sarà Imperatore a vita.